Torna la rassegna “eVisioni” nella sua nona edizione.
L’edizione 2024 si intitola “L’umanità femminile nelle istituzioni totali” e prevede 5 appuntamento che si svolgeranno dal 17 al 21 novembre.
In una poesia intitolata “Un giorno esisterà” (1905), Rainer Maria Rilke scrive: “Un giorno esisterà la fanciulla e la donna, il cui nome non significherà più soltanto un contrapposto al maschile, ma qualcosa per sé, qualcosa per cui non si penserà a completamento e confine, ma solo a vita reale: l’umanità femminile”. Umanità femminile e istituzioni totali, un rapporto da sempre difficile ed ambiguo. Le istituzioni totali, e in particolare il carcere disciplinare, sono state pensate per sapiens di genere maschile. Quando tali istituzioni si sono rivolte alle donne hanno riprodotto, nello loro strategie “disciplinari”, i modelli femminili tradizionali fondati sulla egemonica cultura patriarcale. L’associazione Antigone ha recentemente dedicato al tema uno specifico rapporto annuale sulle condizioni detentive in Italia ed un numero monografico dell’omonima rivista. E si è posta una domanda: occorre modificare il carcere in base alle specificità femminili o invece, attraverso il rispetto di tali specificità, esso potrà finalmente diventare per tutte le persone recluse un’istituzione in linea col dettato costituzionale? La nuova edizione di eVisioni mostrerà il versante narrativo di questa umanità femminile nell’ambito di un progetto più ampio finanziato dall’Ateneo torinese con il bando Public Engagement, con un titolo molto evocativo: Attraverso lo specchio (e quel che A.L.I.C.E. vi trovò): Arti e Libertà per Immaginare Comunità Eguali. In tale prospettiva, le proiezioni dei film avranno luogo, oltre che al Campus Luigi Einaudi, anche alla Casa Circondariale Lorusso Cutugno di Torino e un gruppo di donne recluse svolgerà un laboratorio con la film-maker Rossella Schillaci per far riemergere la loro creatività così spesso mortificata dai processi di infantilizzazione dell’istituzione totale. Un ennesimo tentativo di far comunicare la prigione con la società dei “liberi”, ancor più importante quando parliamo di giovani studenti.
Claudio Sarzotti
curatore scientifico di eVisioni