eVisioni: La neuropatologia

Camillo Negro, Roberto Omegna, La neuropatologia, 1908 (Archivio Museo del Cinema di
Torino) e inaugurazione della Mostra “VeroSimile. Ipotesi di ritratto”.
Due esperienze di istituzioni totali costruite da fondatori “visionari” e “illuminati”. San
Giuseppe Cottolengo e Don Pasquale Uva: due progetti di accoglienza dei “diversi” nati
in epoche piuttosto lontane (infatti la seconda si ispira alla prima), ma accomunate dal
rappresentare l’impegno sociale della Chiesa nelle varie aree culturali del nostro Paese.
La narrazione di esse viene qui ripresa attraverso due prospettive per certi versi opposte:
una pellicola dei primi del Novecento, esempio della cinematografia scientifica che quei
“diversi” studiava con gli strumenti della scienza di matrice lombrosiana e il racconto
“dal basso” di un’esperienza laboratoriale, tradottasi in una trentina di autoritratti di
internati, accompagnati dai maestri d’arte dell’Istituto ortofrenico di Universo Salute,
Opera Don Uva di Bisceglie.

Dopo la lunga parentesi dovuta alla pandemia torna la rassegna eVisioni. Una parentesi
in cui il tema delle istituzioni totali è stato spesso al centro dell’attenzione dell’opinione
pubblica per fatti di cronaca spesso drammatici. I tredici morti nel corso delle rivolte
carcerarie del marzo 2020, la drammatica estate scorsa dei suicidi di persone recluse,
i numerosi processi in corso per il nuovo reato di tortura. Torniamo presentando
narrazioni che descrivono il mondo delle istituzioni totali, non solamente quelle
carcerarie, mettendone a nudo le contraddizioni e le ambiguità. Utilizzando anche mezzi
espressivi diversi: non solo il genere cinematografico, nelle sue varie articolazioni a
seconda del tipo di pubblico a cui ci rivolge, ma anche l’arte teatrale e, per la prima volta
ad eVisioni, quella pittorica.
È un ritorno che si colloca volutamente tra due eventi artistici e cinematografici
che interesseranno la nostra città nelle prossime settimane. Cominceremo il nostro
percorso insieme agli amici di Liberazioni, Festival delle arti dentro e fuori, promosso
dall’Associazione Museo Nazionale del Cinema, progetto col quale si intende
promuovere quella creatività, appunto, “dentro e fuori” il carcere che sia in grado di
oltrepassare le alte mura che lo separano dal territorio cittadino. E concluderemo nel
giorno e nell’ora precisa in cui alla Reggia di Venaria verrà inaugurato uno dei grandi
eventi che hanno consacrato Torino come “città della cultura”: il Torino Film Festival,
giunto alla sua quarantunesima edizione. Eventi che coinvolgeranno luoghi diversi
della nostra città che eVisioni vuole simbolicamente legare tra loro trasformando il
nostro campus in uno spazio a disposizione dei cittadini torinesi. Vissuto dunque non
solamente da coloro che ci lavorano o vi studiano, ma da tutti i sapiens che amano
divertirsi riflettendo ed impegnandosi nelle vicende che accadono nella nostra società.
Una “missione” che la migliore Università svolge da sempre e che è stata ormai
riconosciuta anche istituzionalmente con la formula appunto della cd. “Terza missione”;
terza naturalmente non perché meno importante, ma solo perché riconosciuta più
recentemente rispetto a quelle più tradizionali della didattica e della ricerca.