Di cosa si occupa un avvocato della BCE?

Il 2 maggio 2023 si è svolta una lezione aperta inserita nel corso di diritto bancario della prof.ssa Mia Callegari. La lezione, dal titolo: “L’euro digitale: una nuova frontiera della moneta di banca centrale”, ha avuto come ospite l’Avvocato Giulio Ronzino, consulente legale della Banca Centrale Europea.

Al termine della lezione abbiamo avuto modo di svolgere una breve intervista con l’Avv. Ronzino che ci ha raccontato il suo percorso universitario e ci ha dato utili consigli sul percorso post-lauream degli studenti di Giurisprudenza. L’intervista è stata anche una buona occasione per approfondire alcuni aspetti di una professione giuridica poco conosciuta quale quella del consulente legale della Banca Centrale Europea e dell’euro digitale, che è stato l’oggetto della lezione. 

Di seguito si riportano alcuni estratti della trascrizione dell’intervista. Ringraziamo ancora l’Avv. Ronzino per la sua disponibilità e vi auguriamo una buona lettura!

Qual è stato il suo percorso professionale post-lauream?

A seguito del mio percorso universitario presso la facoltà di Giurisprudenza di Torino, terminato con una tesi in diritto bancario, ho lavorato in una società del gruppo Mediolanum. È stata un’attività estremamente formativa perché essendo la mia prima esperienza professionale mi ha fornito conoscenze utili per l’avvocatura e in ambito bancario. Successivamente mi sono trasferito a Londra dove ho avuto la possibilità di frequentare un master in Banking and Financial Law che mi ha permesso di sviluppare diverse conoscenze sulla legislazione di implementazione della normativa bancaria e finanziaria dell’Unione europea e del Regno Unito. Infine, ho svolto una traineeship alla Banca Centrale Europea nella sezione che si occupa di infrastrutture di mercato ed è in questo settore che lavoro da quattro anni come avvocato.

Di cosa si occupa in concreto un avvocato della BCE?

Diciamo che il servizio legale ha, come un po’ dappertutto, l’obiettivo principale di minimizzare il rischio legale, ovvero di far sì che le entità all’interno della governance della BCE prendano decisioni informate sull’aspetto legale. In concreto mi occupo principalmente della stesura dei contratti sia con parti terze (banche, servizi di pagamenti, ecc.) sia con le banche centrali nazionali dell’Eurosistema. Dall’altro lato, mi occupo di monitorare la legislazione europea per i temi rilevanti alla BCE. Infine, in caso di procedimenti legali nei quali la BCE è coinvolta, mi capita di analizzare e preparare i documenti per la Corte di giustizia europea, la quale ha giurisdizione sull’operato della BCE.

Nella conferenza lei ha scelto di parlare di “euro digitale”, come mai questa scelta?

Questo argomento si introduce all’interno del corso di diritto bancario che tratta il funzionamento delle istituzioni a livello di Codice civile per quanto riguarda i servizi bancari e di pagamento. L’euro digitale è un servizio che, se sarà messo a disposizione dalla BCE all’interno del sistema di pagamenti, avrà un impatto sociale molto ampio in quanto sarebbe utilizzabile da tutti i cittadini. Inoltre, a livello giuridico sono molti i temi d’interesse sia per quanto riguarda le categorie giuridiche professionali (es. i diritti del proprietario della moneta emessa dalla banca centrale) sia per le strutture giuridiche più complesse, in relazione alla digitalizzazione applicata agli strumenti bancari e finanziari.

Che consiglio darebbe a un neolaureato in Giurisprudenza?

Sicuramente quello di cercare di capire durante il periodo di studio il percorso post-lauream che sente più affine a sé e alle proprie inclinazioni, in modo da poter attuare un percorso che miri ad ottenere le competenze idonee. Giurisprudenza è una facoltà che permette un’ampia gamma di possibilità, però è importante arrivare dopo la laurea con un’idea chiara e cercare di essere il più curiosi e appassionati possibile di una materia o di una specifica branca del diritto.