L’Effetto Della Pandemia Da Covid-19 Sul Benessere Dell’Infanzia e Dell’adolescenza in Piemonte. Una Ricerca Interdisciplinare e Participata per progettare Politiche Sociali In Risposta Alla Crisi

Referente scientifica prof.ssa Joëlle Long, Dipartimento di Giurisprudenza, Università di Torino.

Il progetto di ricerca, finanziato dalla Fondazione CRT, ha visto coinvolti sette dipartimenti dell’Ateneo torinese (Dipartimento di Giurisprudenza, capofila, Dipartimento di Culture, Politica e Società, Dipartimento di Psicologia, Dipartimento di Economia e Statistica, Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione, Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche, Dipartimento di Neuroscienze “Rita Levi Montalcini”), oltre a diversi enti partners a supporto (Save The Children Italia, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Piemonte, Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte, C.I.R.PED – Centro Italiano di Ricerca PEDagogica). L’obiettivo che ci si prefiggeva era quello di indagare gli effetti della pandemia da Covid – 19 tra bambini/e e ragazzi/e, dai 6 ai 17 anni, del territorio piemontese e di approfondire il significato che gli stessi attribuiscono al concetto di “benessere”, al fine di individuare eventuali criticità ancora da affrontare.

Nel corso delle attività progettuali sono stati presi in considerazione tre ambiti di interesse per le persone di minore età: famiglia, scuola e salute. Con riferimento al primo sono stati intervistati i responsabili dei Servizi Sociali e dei Centri per la Famiglie di Torino, Asti e Biella, al fine di approfondire le principali criticità affrontate durante il periodo pandemico per bambini/e e ragazzi/e. Per l’ambito scolastico, sono state organizzate attività di focus group, che hanno interessato studenti e studentesse di istituti scolastici di Torino, Asti e Biella, oltre a cinque scuole primarie e secondarie di I grado torinesi coinvolte in attività di presentazione dei primi risultati conseguiti. Da ultimo, per quanto attiene alla “salute”, sono sono state analizzate le ricadute psico-fisiche della pandemia, alla luce delle prese in carico presso l’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino e sono stati coinvolti pazienti di minore età del reparto di neuropsichiatria infantile e di oncoematologia pediatrica dell’Ospedale Regina Margherita di Torino e del centro Disturbi del Comportamento Alimentare dell’Ospedale Molinette di Torino.

Dalle ricerche è emerso come la pandemia abbia avuto un impatto negativo sul benessere Dalle ricerche è emerso come la pandemia abbia avuto un impatto negativo sul benessere sociali tra pari e al fatto che, con riferimento all’ambito scolastico, la didattica a distanza ha reso difficile un’attenzione alle specificità di ciascun alunno o alunna. Le relazioni familiari e il tempo libero per coltivare hobby e passioni hanno, invece, costituito per i ragazzi e le Dalle ricerche è emerso come la pandemia abbia avuto un impatto negativo sul benessere Dalle ricerche è emerso come la pandemia abbia avuto un impatto negativo sul benessere sociali tra pari e al fatto che, con riferimento all’ambito scolastico, la didattica a distanza ha reso difficile un’attenzione alle specificità di ciascun alunno o alunna. Le relazioni familiari e il tempo libero per coltivare hobby e passioni hanno, invece, costituito per i ragazzi e le Dalle ricerche è emerso come la pandemia abbia avuto un impatto negativo sul benessere Dalle ricerche è emerso come la pandemia abbia avuto un impatto negativo sul benessere sociali tra pari e al fatto che, con riferimento all’ambito scolastico, la didattica a distanza ha reso difficile un’attenzione alle specificità di ciascun alunno o alunna. Le relazioni familiari e il tempo libero per coltivare hobby e passioni hanno, invece, costituito per i ragazzi e le ragazze “strategie” utili per limitare i pregiudizi derivanti dalle restrizioni. Nelle loro riflessioni le persone di minore età hanno condiviso con i ricercatori e le ricercatrici l’importanza che le istituzioni li ascoltino, perché la partecipazione “genera” di per sé stessa benessere, facendoli sentire considerati. Inoltre, i ragazzi e le ragazze coinvolte hanno dimostrato una forte consapevolezza sul tema della salute mentale e sulla necessità, soprattutto da parte della scuola, che siano più e meglio valorizzati i bisogni e le aspirazioni di ciascuno.

Sulla base dei dati raccolti, sono state elaborate alcune raccomandazioni di policy per la promozione del benessere delle persone di minore età, che vedono come destinatari, oltre agli enti che hanno sostenuto il progetto, gli enti locali e i decisori politici. Tali raccomandazioni sono state presentate nel corso dell’evento conclusivo del progetto, svoltosi lo scorso 19 settembre, presso il Campus Luigi Einaudi. L’evento ha visto la partecipazione di 70 persone, tra le quali Jacopo Rosatelli, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Torino, Caterina Greco, Consigliera della Città metropolitana di Torino con deleghe all’istruzione e al sistema educativo, Ylenia Serra, Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Piemonte e Adele Squillaci, Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Valle d’Aosta.

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